Da Vedere a Piacenza

Il cuore di Piacenza è Piazza Cavalli che accoglie i simboli della città dell'Emilia Romagna, a cominciare dalle due statue dalle quali prende il nome. I celebri monumenti equestri raffigurano due illustri membri della famiglia Farnese che a lungo ha governato su Piacenza, Ranuccio I e suo padre Francesco, e proprio il primo le commissionò in occasione della nascita del figlio avvenuta nel 1612, sebbene siano state effettivamente realizzate solo tra il 1620 e il 1625, dallo scultore Francesco Mochi. 

Oltre alle imponenti statue barocche dei Farnese, su Piazza Cavalli troviamo un altro simbolo di Piacenza: Palazzo del Comune, noto a molti come il Gotico. Le fondamenta del palazzo più famoso della città, che pure vanta numerosi edifici nobiliari di grande pregio, sono state gettate nel 1281 per volere di Alberto Scoto (o Scotti) eletto nove anni più tardi signore perpetuo di Piacenza. Oggi il Gotico ospita numerose mostre d'arte, le quali non potrebbero avere una cornice più consona dell'incantevole palazzo ricco di merli e portici.

Sempre su Piazza Cavalli sorge il Palazzo del Governatore, realizzato da Lotario Tomba nel XVIII secolo, in stile neoclassico, ed il Palazzo dei Mercanti, eretto nel Seicento ed attuale sede del comune.

Accanto ai palazzi storici possiamo anche ammirare un sublime esempio d'architettura religiosa, la gotica Chiesa di San Francesco i cui lavori di costruzione sono stati intrapresi nel 1278.

Allontanandoci da Piazza Cavalli verso Piazza Cittadella possiamo ammirare un altro dei numerosi palazzi di Piacenza, un capolavoro incompiuto nato per iniziativa della famiglia Farnese. L'enorme Palazzo Farnese fu, infatti, voluto da Ottavio che fece abbattere pressochè completamente il precedente castello visconteo allo scopo d'erigere una reggia degna del rango conseguito. I lavori di costruzione intrapresi nel 1558 si arenarono però nel 1602 lasciando incompiuto il palazzo che visse secoli d'abbandono, ai quali posero rimedio i successivi restauri che hanno reso possibile trasformarlo nell'attuale sede dei Musei Civici di Piacenza. 

 

 

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